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LE ORIGINI DELLA LINGUA ITALIANA
di Edoardo Coen
La lingua italiana ha le sue origini dal latino volgare. Su questo punto é necessario considerare che il latino presentava due forme distinte: una forma letteraria e scrita che era usata dai dotti e dalle persone di condizione elevata, e una forma volgare usata dal popolo e dalle persone meno colte.Ai tempi del suo massimo splendore, Roma aveva imposto ai popoli conquistati e assoggettati lê sue leggi e la sua lingua.
Però, la lingua che i coloni e i soldati romani trasferivano nelle terre conquistate, non era evidentemente il latino letterario,quello per intenderci parlato da Cicerone, Tacito o Virgilio , ma bensì quello volgare.Con la decadenza dell’Impero Romano, principalmente dopo la caduta dell’Impero Romano d”Occidente, questo nel 476 dC, le varie forme o tipi di latino volgare che esistevano nelle varie regioni dellaconquista romana, si trasformarono dando vita così a delle nuove lingue, tutte derivate dal latino, ma ciascuna con caratteristiche proprie.
Ebbero così origine le cosiddette lingue neolatine o romanze (cioè romanizzate): l’italiano, il portoghese, lo spagnolo, il francese, il provenzale, il catalano, il rumeno ed il ladino.In Italia, malgrado lê continue invasioni barbariche, il latino rimase vivo per um período maggiore, e con il passar del tempo si frantumò in tante parlate differenti. Nacquero così i vari e differenti dialetti italiani, che presero il nome di “volgari”, nel significato di lingue di uso comune, rispetto al latino scritto, ormai conosciuto appena da pochissimi eruditi. Fra questi dialetti, quello parlato in Toscana, specificamente quello fiorentino, finì per prevalere su tutti, e diventare così la “lingua italiana”.
Questo fu dovuto al fatto che quel dialetto non si era allontanato di molto dal latino letterario, facilitato inoltre dalla posizione centrale della Toscana , per diffondersi sia al Nord che al Sud della penisola italiana.Inoltre, è necesario anche considerare che nel ’200 e ‘300, proprio in Toscana, fiorirono le città comunali, ed ebbero un forte sviluppo le attività economiche e commerciali, e come conseguenza si rese necessaria una lingua che superasse le differenze dialettiche della penisola, come anche il fatto che la letteratura italiana fu quasi tutta toscana, anzi fiorentina, difatti proprio nel volgare fiorentino, la loro lingua di origine, Dante, Petrarca e Boccaccio, tre tra i massimi poeti e scrittori italiani composero le loro immortali opere.
Primi documenti del volgare italiano
In Itália, fun dal IX secolo (800), abbiamo esempi di documenti scrittiin uma lingua che non è più illatino , ma che ancora in qualche modo ricorda la formalatina.Il più ântico documento in talsenso è ilseguente indovinello, conservato nella Biblioteca di Verona , che risale alIXv secolo:
SE PAREBA BOVES (Spingeva avanti i buoi = le dita
ALBA PRATALIA ARABA (Arava i bianchi prati) = la penna
NEGRO SEMEN SEMINABA (Seminava un nero seme) = la carta
ALBA VERSORIO TENEBA (Teneva um bianco aratro =l’inchiostro
Il primo documento in “volgare” italiano è di Placito di Cápua del ’960. Si tratta di una sentenza giudiziaria relativa a una contesa, sorta per il possesso di alcune terre, tra il Monastero di Montecassino e un certo Rodelgrimo di Aquino.
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